La disinfezione delle mani è un’azione importante per tutelare la propria e l’altrui salute. Si tratta di un gesto la cui valenza è stata ampiamente sottolineata nel contesto dell’emergenza sanitaria da coronavirus, ma tale buona abitudine, in realtà, va adottata e conservata anche al di fuori della cornice pandemica, soprattutto se si trascorre del tempo fuori casa.
Acqua e sapone o soluzione idroalcolica
Che si abbia un rubinetto a disposizione oppure no, la corretta igiene delle mani è irrinunciabile. Si tratta, infatti, anche di un fatto di responsabilità nei confronti degli altri.
In commercio si trovano tanti prodotti, di molte marche, ad azione cosiddetta biocida, volta, cioè, a neutralizzare gli organismi potenzialmente nocivi per l’uomo. Alcuni riportano la dicitura “presidio medico chirurgico”. Il prezzo per confezione è vario, si va dai 3 ai 15 euro circa, a seconda della formulazione e del formato. Si tratta, in genere, di flaconi, taluni dotati di comodo dispenser o nebulizzatore, ma si trovano in vendita anche salviettine igienizzanti comode da tenere in borsa, nel cruscotto dell’automobile, pronte all’uso per qualsiasi evenienza.
Spesa, prelievo e toilette: tutte le situazioni “a rischio”
Esistono delle situazioni a rischio in cui la disinfezione delle mani è fondamentale, come anche raccomandato dal Ministero della Salute. Le buone pratiche valgono soprattutto quando si sta fuori casa, prima di mangiare o di assumere farmaci. È bene compiere l’operazione di igienizzazione quando si entra in un supermercato e dopo aver toccato oggetti di uso comune come il carrello della spesa, il bancomat, dopo aver maneggiato denaro o aver fatto rifornimento con il self service. Fondamentale lavare – e possibilmente – disinfettare le mani prima e dopo aver usato la toilette per evitare di veicolare germi nocivi alla propria e all’altrui salute contaminando oggetti di uso comune come le chiavi o lo smartphone. Anche dopo essere stati in un ufficio pubblico è importante assicurare una corretta igiene delle mani, così come dopo aver toccato un animale per strada, dopo aver prelevato il contenitore del pattume o dopo essersi occupati di una persona affetta da una malattia di natura contagiosa. Anche in cucina, prima e dopo la manipolazione di cibo, specie se crudo, è importante assicurare una corretta disinfezione delle mani, regola valida a maggior ragione se gli alimenti sono destinati a una donna in gravidanza o a un soggetto vulnerabile.
- Prima di mangiare;
- Prima di assumere farmaci;
- Prima di fare la spesa;
- Prima e dopo aver usato la toilette;
- Prima e dopo aver manipolato del cibo (specialmente se crudo);
- Dopo aver maneggiato soldi o aver toccato il pos;
- Dopo essere stati al bancomat o aver fatto rifornimento;
- Dopo aver curato l’igiene di persone affette da malattie contagiose;
- Dopo aver manipolato alimenti crudi;
- Dopo aver toccato animali randagi.
La disinfezione in ambito sanitario
La disinfezione delle mani in ambiente sanitario è di vitale importanza, al fine di ridurre il più possibile la circolazione di infezioni correlate all’assistenza, cosiddette Ica, un problema che assume proporzioni differenti in vari Paesi ma che non può essere sottovalutato in nessun caso. Batteri patogeni, virus, funghi continuano a essere nemici dell’umanità a qualsiasi latitudine. Pertanto il medico, l’operatore sanitario, il fisioterapista che si relazionano con il paziente con un approccio inevitabilmente fisico, devono procedere alla corretta pratica di disinfezione delle mani, prima e dopo la visita e secondo i protocolli previsti. La difesa della salute è, infatti, anche una questione di buone pratiche.